Descrizione
Da via Nina Ruffini, percorrendo via Giuseppe Giacosa sino alla sommità, fra riferimenti a personalità emblematiche per raggiungere la casa del poeta.
Il percorso permette di incontrare pregevoli edifici, di osservare i numerosi Verrous glaciali (chiamati comunemente “Le Rocche”), che emergono nella parte bassa del paese, considerati tra le forme prodotte dall’erosione geologica del ghiacciaio (esarazione) e di conoscere vicende storiche e curiosità di una piccola comunità che ha avuto il privilegio di dare i natali a un grande drammaturgo, Giuseppe Giacosa, autore delle parole di tre grandi opere quali La Bohème, Tosca e Madama Butterfly.
Dapprima si incontra, la CHIESA parrocchiale Invenzione di S. Croce, sormontata da un’imponente cupola emisferica con all’apice una “lanterna bruneschelliana”, e la defilata sagoma della torre campanaria che sorgono in spazio racchiuso tra le rocce dei Verrous glaciali.
Pochi passi per raggiungere il VECCHIO MUNICIPIO i cui balconi ricordano le “lobbie” canavesane con di fronte il recente recupero della Ca del Trambla.
Nello slargo, anticamente chiamata “La piazza”, avvenivano le riunioni dei capo-famiglia, radunati, a secondo della consuetudine, al suono della campana. Molti degli antichi documenti di compravendita, e persino un testamento, risultano stilati “apud plateam propriam communitatis” per strada o meglio è presumibile che in questo luogo avesse recapito un notaio e che qui convenisse quando se ne richiedevano prestazioni.
L’EDIFICIO COMUNALE progettato negli anni Cinquanta, dall'ingegnere Tancredi Aluffi, descritto dalle cronache dell'epoca come: "opera che sta all'avanguardia delle moderne costruzioni del genere”, si caratterizza per l’insolita forma semicircolare (una semiluna) ingentilita da un lungo e gradevole loggiato aperto con archi canavesani. Qui è posto, su un lato, al riparo di un imponente albero che pare accarezzarlo, il busto in bronzo di Giuseppe Giacosa realizzato dallo scultore napoletano Francesco Jerace.
Di fronte i dossi rocciosi emergenti dei VERROUS GLACIALI: forme prodotte, a grande scala, dall’erosione del ghiacciaio che (nella loro ridotta specificità) contribuisco a raccontare l’imponente struttura dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, generata da un ghiacciaio proveniente dalla Valle d’Aosta che, a più riprese, ha occupato la pianura canavesana.
I Verrous glaciali sono delle rocce emergenti, preesistenti alle glaciazioni del Pleistocene (1.650.000-10.000 anni fa), che furono ricoperte dai ghiacci e da questi levigate e modellate.
A Natale, in occasione dell’allestimento del Presepe sij Roche, chi ha il privilegio di fare una passeggiata in questo bosco dove la terra è morbida e profumata, si immergerà nella straordinaria bellezza di un ambiente naturale unico e fuori dal tempo.
Per giungere infine, sulla strada Provinciale, a CASA GIACOSA. “Essa è bianca, semplice e signorile… grandi finestre che pare si compiacciano d’aprirsi alle voci e ai rumori della strada… sorge sul ciglio della strada provinciale che congiunge la Valle dell’Orco, Cuorgnè, Castellamonte con Ivrea. La strada corre alta sul versante della collina ove Colleretto Parella digrada e stagna poi giù nella conca prativa; la casa del Giacosa domina il villaggio, in cima alla salita, fronteggia un’osteria ove un tempo le diligenze e i carri sostavano”.
Sul fronte verso la Provinciale de “La Grande Arca”, il medaglione col mezzobusto di Giuseppe Giacosa, plasmato dal torinese Davide Calandra (1856-1915), fuso in bronzo e incastonato sulla lapide in marmo di tono floreale, che risale al 1908.
Sono presenti dei pannelli che contribuiscono ad arricchire il percorso fornendo informazioni storiche e aspetti tipologici degli edifici e naturalistici del luogo.
La continuità tra le vie Nina Ruffini e Giuseppe Giacosa permette anche di svolgere un percorso che sottolinea idealmente i legami famigliari intercorsi tra il poeta con gli Albertini e i Ruffini.
Questo percorso è connesso con altri itinerari. Nella parte bassa del paese con il percorso 2. Nella parte alta con il 5 e/o il 6.
Il percorso permette di incontrare pregevoli edifici, di osservare i numerosi Verrous glaciali (chiamati comunemente “Le Rocche”), che emergono nella parte bassa del paese, considerati tra le forme prodotte dall’erosione geologica del ghiacciaio (esarazione) e di conoscere vicende storiche e curiosità di una piccola comunità che ha avuto il privilegio di dare i natali a un grande drammaturgo, Giuseppe Giacosa, autore delle parole di tre grandi opere quali La Bohème, Tosca e Madama Butterfly.
Dapprima si incontra, la CHIESA parrocchiale Invenzione di S. Croce, sormontata da un’imponente cupola emisferica con all’apice una “lanterna bruneschelliana”, e la defilata sagoma della torre campanaria che sorgono in spazio racchiuso tra le rocce dei Verrous glaciali.
Pochi passi per raggiungere il VECCHIO MUNICIPIO i cui balconi ricordano le “lobbie” canavesane con di fronte il recente recupero della Ca del Trambla.
Nello slargo, anticamente chiamata “La piazza”, avvenivano le riunioni dei capo-famiglia, radunati, a secondo della consuetudine, al suono della campana. Molti degli antichi documenti di compravendita, e persino un testamento, risultano stilati “apud plateam propriam communitatis” per strada o meglio è presumibile che in questo luogo avesse recapito un notaio e che qui convenisse quando se ne richiedevano prestazioni.
L’EDIFICIO COMUNALE progettato negli anni Cinquanta, dall'ingegnere Tancredi Aluffi, descritto dalle cronache dell'epoca come: "opera che sta all'avanguardia delle moderne costruzioni del genere”, si caratterizza per l’insolita forma semicircolare (una semiluna) ingentilita da un lungo e gradevole loggiato aperto con archi canavesani. Qui è posto, su un lato, al riparo di un imponente albero che pare accarezzarlo, il busto in bronzo di Giuseppe Giacosa realizzato dallo scultore napoletano Francesco Jerace.
Di fronte i dossi rocciosi emergenti dei VERROUS GLACIALI: forme prodotte, a grande scala, dall’erosione del ghiacciaio che (nella loro ridotta specificità) contribuisco a raccontare l’imponente struttura dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, generata da un ghiacciaio proveniente dalla Valle d’Aosta che, a più riprese, ha occupato la pianura canavesana.
I Verrous glaciali sono delle rocce emergenti, preesistenti alle glaciazioni del Pleistocene (1.650.000-10.000 anni fa), che furono ricoperte dai ghiacci e da questi levigate e modellate.
A Natale, in occasione dell’allestimento del Presepe sij Roche, chi ha il privilegio di fare una passeggiata in questo bosco dove la terra è morbida e profumata, si immergerà nella straordinaria bellezza di un ambiente naturale unico e fuori dal tempo.
Per giungere infine, sulla strada Provinciale, a CASA GIACOSA. “Essa è bianca, semplice e signorile… grandi finestre che pare si compiacciano d’aprirsi alle voci e ai rumori della strada… sorge sul ciglio della strada provinciale che congiunge la Valle dell’Orco, Cuorgnè, Castellamonte con Ivrea. La strada corre alta sul versante della collina ove Colleretto Parella digrada e stagna poi giù nella conca prativa; la casa del Giacosa domina il villaggio, in cima alla salita, fronteggia un’osteria ove un tempo le diligenze e i carri sostavano”.
Sul fronte verso la Provinciale de “La Grande Arca”, il medaglione col mezzobusto di Giuseppe Giacosa, plasmato dal torinese Davide Calandra (1856-1915), fuso in bronzo e incastonato sulla lapide in marmo di tono floreale, che risale al 1908.
Sono presenti dei pannelli che contribuiscono ad arricchire il percorso fornendo informazioni storiche e aspetti tipologici degli edifici e naturalistici del luogo.
La continuità tra le vie Nina Ruffini e Giuseppe Giacosa permette anche di svolgere un percorso che sottolinea idealmente i legami famigliari intercorsi tra il poeta con gli Albertini e i Ruffini.
Questo percorso è connesso con altri itinerari. Nella parte bassa del paese con il percorso 2. Nella parte alta con il 5 e/o il 6.
Bibliografia
1 Km.
Mim.30 ca.
Mim.30 ca.
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Da via Nina Ruffini, percorrendo via Giuseppe Giacosa, alla casa del poeta |
Mappa
Indirizzo: Via Nina Ruffini, 1-24, 10010 Colleretto Giacosa TO
Coordinate: 45°25'53,2''N 7°48'7,8''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)